Dallo sfratto ai propositi di ripresa contro il rischio di stop e di declino. Così i primi commenti alla clamorosa
sentenza del Tribunale di Verbania per la società sciovie, gestrice delle piste
Selva e Baby. «Il Mottarone è una malattia, io l’ho presa da mio padre, che 51 anni fa fondò la
Scuola Sci, forse anche per
questo sono fiducioso sul futuro, noi siamo a fianco della società S4». E’ fiducioso
Paolo Vallero, direttore della Scuola Sci Stella Alpina, che con i suoi 25 maestri è una delle
più grandi del Verbano Cusio Ossola: «le istituzioni hanno espresso senza indugi il loro appoggio, sono convinto che una soluzione si troverà, era venuto il momento di guardarsi in faccia e di fare, anche da parte delle istituzioni, le scelte necessarie sul futuro del Mottarone. Non dimentichiamo che la nostra montagna è la palestra di ogni bambino, oggi ad esempio ce ne sono 400, la montagna delle famiglie».
Guidina Dal Sasso, assessore provinciale allo sport e ex campionessa di sci di fondo, sottolinea il legame della vetta con il territorio: «Il Mottarone senza lo sci non lo posso proprio immaginare, anche perché durante la mia carriera ho visto tante località sciistiche ma poche, proprio poche, potevano offrire panorami così. E’ un po’ l’avamposto del nostro sistema delle località sciistiche, il primo contatto per chi da fuori provincia viene da noi in cerca dello sci, in particolare per famiglie».
Preoccupato Fabrizio Bertoletti, titolare dell’Hotel Eden sulla vetta, nei pressi dell’arrivo della Funivia: «Senza gli impianti di risalita, per il Mottarone sarebbe durissima. Mi auguro che prevalga il buon senso, sarebbe comunque importante ripensare il Mottarone come un tutt’uno, così che tutte le attività traggano beneficio».
«Auspico una soluzione in tempi brevi, di sicuro in tempo per la prossima stagione» sottolinea Gigi Nerini, gestore della funivia Stresa–Mottarone e socio di Alpyland, l’Alpine Coaster, che ha aperto la scorsa estate. «Per il Mottarone è essenziale poter far funzionare gli impianti di risalita, con S4 o con un altro gestore».
Il Mottarone incassa anche l’impegno dei Comuni di Stresa e Omegna: «oltre ad avere avviato la delimitazione delle aree, noi lavoreremo per una mediazione tra i proprietari delle aree e i gestori per trovare una soluzione» dice Canio Di Milia, sindaco di Stresa. «Penso che una soluzione si possa trovare» aggiunge Antonio Quaretta, sindaco di Omegna. «La nostra scelta di affrontare il rischio giudiziario – spiega Stefano Sappa , amministratore della S4 – era motivata dalla volontà di far fare un passo in avanti al Mottarone, se i comuni faranno la loro parte una soluzione si potrà trovare».
(Di Luca Gemelli su La Stampa)