La nuova sede dell’
Istituto Alberghiero Maggia di Stresa, originariamente prevista in
località Tiro a segno in cima a via Selvalunga, potrebbe essere realizzata in un’area più centrale della cittadina. «Stiamo rivedendo l’ubicazione della nuova sede, i costi dell’attuale progetto sono molto elevati, per la sola strada di
collegamento con la viabilità esistente bisognerebbe spendere 2,6 milioni di euro – conferma
Gianpaolo Blardone, assessore provinciale all’edilizia scolastica – la sovrintendenza ha bocciato le coperture del progetto originario». «Senza tenere conto che con l’attuale soluzione, probabilmente, si dovrebbe prevedere anche il costo di un collegamento navetta per gli studenti».
«Stiamo cercando, d’accordo con l’amministrazione comunale delle soluzioni alternative, in zone più centrali e per accedere alle quali comunque non sia necessario realizzare una nuova strada di accesso» aggiunge Blardone.
Nel 2006 Provincia, Regione, Comune di Stresa e l’Hospes, l’associazione degli ex allievi avevano stipulato un accordo di programma, che prevedeva i passi per la realizzazione della nuova sede del Maggia nell’area Tiro a Segno. Erano stati stanziati circa 8 milioni di euro, due dei quali erogati dalla Regione Piemonte; il Comune si era impegnato ad acquisire le aree per la nuova sede e l’Hospes aveva donato l’attuale sede alla Provincia.
«Stiamo lavorando su due o tre ipotesi – aggiunge Blardone – entro la prossima settimana credo saremo pronti per una decisione finale». Una soluzione, poi sfumata, sembrava essere stata trovata nelle scorse settimane in un’area nei pressi del Ponte del Roddo, dove è già ospitata una sezione staccata del Maggia e dove si sarebbero potute realizzare un corso formativo per volontari professionali internazionali ma è arrivato lo stop a causa della presenza di vincoli legati all’area di rispetto dei pozzi di captazione dell’acquedotto presenti nelle vicinanze.
Il Maggia attende da molti una soluzione al problema del sovraffollamento: «Attualmente abbiamo 750 studenti, divisi su quattro plessi – dice Manuela Miglio, preside del Maggia – una situazione difficile dove gli insegnanti fanno il possibile con le strutture e i laboratori a disposizione». «La nostra scuola ha bisogno di ossigeno, diamo atto che le amministrazioni provinciale e comunale si sono attivate per dare una soluzione a questo problema».
Il Maggia potrebbe, se avesse gli spazi, crescere ancora: in controtendenza rispetto agli altri indirizzi professionali, infatti, continua a richiamare sempre numerosi gli allievi non solo dal Vco ma anche dalle province limitrofe.
«L’ipotesi di una collocazione più centrale della nuova sede del Maggia è sicuramente una strada da esplorare – dice il sindaco Canio Di Milia che aveva provveduto ad acquistare le aree identificate in un primo momento per la nuova sede. «Una scuola non così lontana dal centro avrebbe una maggior ricaduta anche sul tessuto cittadino».
(Di Luca Gemelli su LA Stampa)