sono scesi in piazza per chiedere la tutela delle proprie attività e dei posti di lavoro. All’origine della protesta ci sono le conseguenze della direttiva europea cosiddetta «Bolkenstein», recepita dall’Italia con un decreto legislativo: la normativa stabilisce l’introduzione della concorrenza per l’affidamento di attività commerciali su suolo pubblico e vieta quindi i rinnovi automatici della concessioni. Ai 20 titolari di chioschi per souvenir è stato comunicato che, in attesa dei necessari adempimenti normativi da parte della conferenza Stato-Regioni, dal 22 aprile (data di scadenza delle concessioni) si procederà con proroghe di fatto. Ai due chioschi di somministrazione bevande invece il Comune ha intimato, visto che la concessione annuale scade il 31 dicembre, la rimozione dei manufatti e il ripristino delle aree. «Non si capisce perché il Comune di Stresa abbia voluto anticipare i tempi e applicare una legge che non ha ancora tutti i regolamenti di attuazione - protesta Andrea Brunoni, titolare di uno dei due bar a rischio -. Nel mio caso non vedo come il chiosco, una volta rimosso, potrà essere autorizzato nuovamente e ottenere i permessi tra cui quello della sovrintendenza».
Alla protesta è seguito un incontro, a tratti molto animato, con il sindaco Canio Di Milia: «In attesa delle decisioni della conferenza Stato-Regioni ci sarà una proroga e immagino che comunque sarà prevista un’uscita morbida, con un rinnovo delle concessioni» spiega Di Milia. Sui chioschi di somministrazione bevande aggiunge: «Non rientrano nell’area mercatale e perciò la direttiva si applica da subito con il divieto di rinnovo delle concessioni. È una legge, a cui purtroppo l’amministrazione comunale non può che attenersi».
(Di Luca Gemelli su La Stampa: Foto La Stampa)
Volevo comunicarvi che...
Buona lettura.
26/03/2011
23/01/2010
26/12/2010
26/11/2010
26/10/2010
14/09/2010
PAROLE IN LIBERTA'
Stresa comune virtuoso
La notizia è veramente importante: Stresa è tra i pochi comuni italiani che per il Ministero dell'economia è considerato un comune virtuoso.
Un riconoscimento oggettivo difficile da contestare perché fatta su parametri valutati in raffronto a tutti i comuni. Un risultato che premia il lavoro di quanti all'interno del comune lavorano per tenere quotidianamente i conti in ordine ed a cui va il mio plauso e apprezzamento.
Un duro colpo però, si fa per dire, a chi ha sempre gridato allo spreco, ai conti poco in ordine, a chi ci ha abituato a emettere sentenze definitive contro il sindaco e la sua amministrazione.
E ora, rantolando nel buio senza darsi pace, cerca persino di contestare questo risultato sfornando numeri su numeri in un continuo vortice ossessivo.
Che sconfitta sonora...eppure basterebbe un po' di umiltà...