Sarà il Tar, il
Tribunale amministrativo del Piemonte, a decidere sul futuro del chiosco bar dell’Isola Bella, la cui concessione è scaduta lo scorso 31 dicembre. A rivolgersi all’organo di giustizia amministrativa per chiedere la sospensiva e l’annullamento del provvedimento, con il
quale il
Comune di Stresa ha negato il rinnovo della concessione e intimato entro il 31 gennaio la rimozione del manufatto, è stato il gestore
Andrea Brunoni, titolare con la famiglia dell’attività di ristoro.
Il Comune aveva motivato il diniego al rinnovo della concessione annuale con la necessità di adeguarsi alla cosiddetta direttiva europea Bolkenstein, che impone agli enti pubblici l’indizione di gare per l’affidamento del suolo pubblico finalizzato ad attività commerciali. «La rimozione del chiosco – sottolinea Andrea Brunoni – significherebbe la fine per sempre dell’attività, per reinstallare la struttura una volta rimossa sarebbe necessario seguire una procedura complessa e ovviamente ottenere pareri e autorizzazioni della soprintendenza, il cui esito è tutt’altro che scontato».
Il caso del chiosco-bar dell’Isola Bella è solo il caso più imminente degli effetti della direttiva Bolkenstein: in una situazione di incertezza si trovano anche un’altra trentina di attività, in questo caso di vendita souvenir e oggettistica, dislocate su suolo pubblico all’Isola Bella e all’Isola dei Pescatori. Per queste altre realtà commerciali la situazione è leggermente diversa, perché insistendo su quella che è classificata come area mercatale, sono soggette alla regolamentazione della Conferenza Stato Regioni e quindi andranno verso una proroga temporanea in attesa di una normativa organica, che stabilisca tempi e modalità per le eventuali gare per l’assegnazione delle attività. L’orientamento in questi casi, così come per tutti gli stalli dei tradizionali mercati settimanali di paesi e città, sarebbe quello di andare verso una fase di transizione con una estensione della concessione per un numero di anni al termine del quale indire la gara per l’assegnazione delle aree commerciali. I rapporti tra il Comune di Stresa e i titolari dei banchetti delle Isole Borromee sono peraltro tesi da alcuni anni. Pende tutt’ora davanti alla Corte d’Appello una causa tra i titolari e il Comune per il mancato pagamento del canone di concessione dal 2001 al 2006 anni nei quali, peraltro, gli uffici comunali non richiesero questo versamento annuale.
(Di Luca Gemelli su La Stampa)